sabato 25 maggio 2013

Settimana politica n.21

Lunedì 20 Maggio
Parlamento e commissioni sono stati impegnati sul decreto n.24/2013 che tratta di misure urgenti in materia sanitaria:

  1. ospedali psichiatrici giudiziari;
  2. impiego di medicinali per terapie avanzate (es.cellule staminali mesenchimali).
Il testo del decreto è approdato in aula dopo le modifiche apportate al senato e dopo una serie di discussioni e proposte emendative avvenute in commissione affari sociali (XII) con consenso unanime dei gruppi parlamentari. Anche le commissioni Affari costituzionali (I) e la comm. Bilancio (V) sono state interpellate in sede consultiva.
Il Movimento 5 stelle ha votato in modo favorevole al decreto 24/2013 cosi come emendato all'unanimità dalla commissione affari sociali. Doverosa è la motivazione in particolare per quanto riguarda l'articolo 2 che da il via alla sperimentazione di terapie avanzate con cellule staminali mesenchimali con un unico paletto che ciò che viene somministrato ai pazienti non deve essere nocivo.
Fin da subito il movimento 5 stelle ha dato massima attenzione a quello che ormai è conosciuto come caso stamina, abbiamo cercato di reperire più informazioni possibili per arrivare davvero preparati al fatidico giorno del voto.
Le informazioni raccolte portavano sempre più a pensare che un metodo reale, come detto dall'ufficio brevetti americano, non fosse presente. Troppi aspetti di Stamina foundation, fin dalla sua origine, non sono nè chiari nè trasparenti. Anche le loro affermazioni non sono sempre lineari come quando nel 2011 dicono di voler effettuare la preparazione delle cellule in laboratori GMP seguendo il loro metodo, e adesso che votiamo perchè ciò avvenga affermano che non è possibile. Siamo stati sempre per la trasparenza in tutti i campi, avremmo forse dovuto esserlo ancor di più ora che si parla della salute dei cittadini facendo rispettare del tutto la legge italiana che regola la sperimentazione, ma allo stesso tempo, abbiamo l'obbligo di sentire tutte le famiglie e di prendere in considerazione i miglioramenti dei piccoli bambini in cura da Stamina foundation, e non possiamo non ascoltare chi, ad alta voce, sta chiedendo a noi tutti di non mettere fine alla speranza. E' per questo che noi del movimento 5 stelle abbiamo deciso insieme a tutta la commissione all'unanimità, non solo di far terminare le cure a chi le ha iniziate ma anche, stanziando 3 milioni di euro, di far partire la sperimentazione anche in deroga alla normativa italiana che prevedeva regole molto più ferree e tempi molto più lunghi.


Martedì 21 Maggio
La commissione Bilancio è stata convocata per una serie di deliberazioni in merito ad atti del Governo.
Nota a margine: questa è la (ormai nota) prassi parlamentare che sempre abbiamo evidenziato. Ovvero i rapporti del Governo con il parlamento si consumano tutti in solo verso: attraverso decreti del governo con carattere d'urgenza sui quali si chiede che il parlamento (tramite le commissioni) deliberi ed approvi.
In particolare il lavoro in commissione dell'ultima settimana è stato incentrato sui seguenti argomenti:
  1. schema di decreto per il riordino delle scuole militari (atto n.8);
  2. schema di decreto sulla riorganizzazione della presenza dello stato sul territorio (atto n.7);
  3. schema di decreto sul sistema pensionistico del personale del comparto difesa-sicurezza, vigili del fuoco, soccorso pubblico;
  4. parere consultivo sulla Ratifica della convenzione europea sulla prevenzione e lotta contro la violenza sulle donne.
Per quanto mi riguarda ho ritenuto di particolare interesse il punto n.2 (art.10 del DLn.95/2012) incentrato sul riassetto delle Prefetture (Uffici Territoriali dello Stato) e soprattutto si interseca con l'abrogazione delle provincie attualmente sospeso fino al 31/12/2013. Pertanto, come espresso nel parere collettivo della commissione Bilancio, il movimento 5 stelle ha richiesto al governo una relazione annuale con la quale:
  • monitorare l'effettivo ammontare dei risparmi di spesa registrati a consuntivo (visto l'obiettivo di riduzione del 20% della spesa pubblica);
  • verificare l'efficacia degli interventi adottati. 
Inoltre la commissione Bilancio ha espresso una osservazione (approvata anche dal Governo) riguardante l'opportunità che sia la commissione Affari costituzionali a svolgere un ulteriore approfondimento sul tema del riordino delle funzioni dello stato nei territori in modo da evitare sovrapposizioni delle competenze tra diverse istituzioni (Provincie/Prefetture/Comuni).
In parole semplici dobbiamo evitare che il riassetto della presenza dello stato nei territori non crei zone grigie in cui non si sappia di chi fosse la competenza ed il cittadino e/o le imprese non sappiano esattamente a chi rivolgersi per l'espletamento di pratiche burocratiche ed amministrative.
Personalmente ritengo di particolare interesse la formazione di un tavolo di confronto a livello locale (Bitonto,  Bari e provincia) affinchè si studino soluzioni compatibili con il quadro normativo futuro e ci sia la piena consapevolezza di come andremo ad esprimere le nostre proposte in parlamento, sempre nell'ottica di garantire un risparmio della spesa pubblica ma soprattutto una efficacia della risposta delle istituzioni verso i cittadini. Attendo che le associazioni locali, i partiti ed i rappresentanti delle amministrazioni locali si facciano avanti con un serio approccio alla questione del riordino della presenza dello stato nei territori. L'associazione Bitonto in Movimento potrà svolgere un ruolo attivo nel confronto ed a breve sono certo risponderà all'appello con le dovute competenze in materia.

Mercoledì e Giovedì si sono svolte rispettivamente le interrogazioni in aula ("question time" a risposta immediata) e le interpellanze urgenti rivolte al Governo (ministri e sottosegretari) su questioni locali e nazionali.

Ricordo a tutti il link al PDF dei lavori in parlamento del M5S che come consuetudine prepariamo per la divulgazione nei banchetti del fine settimana con tutti i cittadini (attivisti e non).

sabato 18 maggio 2013

Rinuncia e restituzione ... NOI FACCIAMO QUELLO CHE DICIAMO

I FATTI ... POI LE PAROLE



La notizia ripresa su "il Fatto Quotidiano"


Settimana n.20

Nell'ultima settimana si è entrati nel vivo del lavoro in commissione che si erano formate la settimana precedente ... direi: finalmente!
Faccio parte della V commissione Bilancio e mi auguro di fare un buon lavoro durante tutta la legislatura anche grazie al contributo di tutti Voi e delle Vs segnalazioni, che sono certo non mancheranno.
Era quello che aspettavamo dal giorno in cui abbiamo eletto il presidente della camera per poter lavorare concretamente alle azioni legislative ed a svolgere il nostro ruolo di "Protezione Civile", ovvero unica vera opposizione critica e costruttiva nel Parlamento.
La notizia delle commissioni è passata in secondo piano, poichè tutta l'attenzione mediatica si era concentrata sulla questione delle diarie e dei rimborsi dei parlamentari 5 stelle, per la quale seguirà a breve un post dedicato.
Tornando al lavoro svolto in commissione ed in aula questa settimana (disegno di legge 35/2013) ecco qui una sintesi, che in realtà riprende il lavoro di circa un mese e mezzo. Infatti il decreto in questione è stato prima trattato in commissione speciale e poi trasferito alla commissione bilancio per competenza.
Di cosa parla il DL_35? ... di Debiti!
Il DL_35 tratta di soldi pubblici che serviranno ad estinguere i debiti della Pubblica Amministrazione dovuti alle imprese che hanno svolto lavori per enti pubblici o abbiano fornito prodotti e/o servizi per la  P.A.
Qualcuno potrebbe chiedere ... Per onorare un debito la P.A. ha bisogno di una legge apposita?
Sì ... e questa è una delle conseguenze del fatto che abbiamo deciso di adottare una moneta unica con altri stati dell'Unione Europea. Pertanto in virtù di quell'accordo l'Italia non deve superare certi limiti (3%) di rapporto tra l'ammontare del deficit (entrate meno uscite) ed il totale del prodotto interno lordo (il famoso PIL cioè quanto produce la nazione).
Ecco perchè prima di questo decreto il precedente Governo ha "chiuso i rubinetti" (soldi) a tutti gli enti pubblici, bloccando tutti i pagamenti anche per quanto già realizzato e consegnato dalle imprese.
Quindi il decreto si è reso indispensabile per ottenere l'approvazione dal Parlamento e dall'Unione Europea per poter sbloccare almeno 40 miliardi di euro ed onorare quei debiti già contratti.
Non si conosce a quanto ammonta il totale dei debiti della P.A. ma il Governo ha valutato in 40 miliardi la capacità di copertura finanziaria che non modifica l'equilibrio tra entrate e uscite dello stato per poter rimanere nel famoso 3% massimo di rapporto deficit/PIL. Naturalmente per poter trovare i fondi il Governo ha dovuto spostare un pò di risorse finanziarie (soldi!) da altri capitoli di spesa.
E qui viene il bello, ovvero il ruolo di garanzia che il movimento 5 stelle ha svolto in tutto il processo di discussione del decreto in Parlamento. Il M5S, infatti ha cercato di proporre emendamenti (modifiche) al disegno di legge affinchè fossero garantiti i diritti dei cittadini, dei lavoratori e delle piccole e medie imprese che, tramite questo decreto, attendevano il pagamento del lavoro svolto.
Il disegno di legge aveva notevoli margini di miglioramento come ribadito da più parti durante le audizioni fatte in Parlamento con diversi enti quali Comuni (ANCI), Province (UPI), Regioni, Imprese etc. etc. ma per mancanza di tempo e viste le urgenze del paese si è preferito non riguardare tutto in maniera approfondita.
Ecco perchè la ns posizione di astenuti al voto in aula motivato principalmente dal fatto che confidiamo in ulteriori margini di miglioramento al senato.
Alcuni degli emendamenti fatti dal M5S e recepiti dal Governo hanno interessato i seguenti punti:
All'art.3 abbiamo inserito una clausola che impedisce alla P.A. di aumentare la pressione fiscale sui cittadini per poter reperire i fondi utili a pagare le imprese, ma piuttosto la possibilità di agire sulla spesa corrente dove si celano le inefficienze della P.A.
All'art.6 abbiamo inserito una norma che permetta di pagare comunque le aziende che non sono apposto con il DURC (attestazione della regolarità contributiva) utilizzando un metodo già largamente utilizzato in ambito di appalti pubblici. Ovvero l'ente pagatore si sostituisce all'impresa nel regolarizzare la posizione dei contributi non versati ai lavoratori utilizzando parte del debito dovuto alla impresa. Per esempio se una impresa non aveva pagato i contributi previdenziali per il lavoro svolto dai suoi dipendenti, perchè in difficoltà finanziarie dovute anche al credito non riscosso da parte del Comune. Il Comune all'atto del pagamento del debito con l'impresa salda prima i contributi e poi, con il resto paga l'impresa.
All'art.1 è passato un emendamento che definisce un criterio cronologico per il pagamento dei debiti più anziani, ma solo dopo che l'ammontare totale di disponibilità finanziarie sia stato ripartito in maniera proporzionale tra le regioni, provincie e comuni. Noi del M5S avremmo preferito stabilire un criterio puramente cronologico a livello nazionale affinchè le aziende con crediti vantati da più tempo fossero ripagate per prima.
Purtroppo ci sono stati anche alcuni nostri emendamenti che non sono stati accolti e bocciati dalla maggioranza, anche se condivisi nel merito, quali ad esempio il finanziamento al fondo di garanzia per le piccole imprese attraverso la rinuncia dei rimborsi elettorali o la contribuzione "volontaria" dei partiti.
In questo modo gli effetti del decreto sul tessuto economico italiano, fatto prevalentemente di piccole e micro-imprese, avrebbe avuto nuova linfa per riattivare la circolazione di denaro per finanziare nuovi progetti e posti di lavoro.
Altri emendamenti invece sono stati da noi bocciati per divergenze politiche profonde, come ad esempio quello che escludeva l'EXPO dai progetti su cui tagliare per poter reperire fondi per le imprese. In pratica il Governo ha ritenuto l'appuntamento con l'expo talmente strategico per l'economia italiana, da affermare nel decreto n.35 che non si deve assolutamente rivedere la spesa prevista anche a costo di far attendere quelle imprese che hanno già fatto lavori per la P.A. ma che non hanno ricevuto il pagamento.
Credo che sulla base di tutta questa trattazione si possa ben comprendere quanti margini di miglioramento avesse questo decreto. Pertanto la nostra posizione a riguardo è stata l'astensione per dimostrazione che il decreto con qualche aggiustamento ulteriore avrebbe potuto fare di più. Infatti non dimentichiamo che 40 miliardi sbloccati adesso non coprono nemmeno il 50% di tutti i debiti presunti della P.A.
Ci auspichiamo che al senato si possa fare qualcosa di più per ampliare la capacità del decreto. A quel punto saremmo pronti a votare a favore perchè riteniamo ignobile dover far attendere le imprese (che stanno chiudendo per crediti non per debiti), soprattutto quando a pagare deve essere la pubblica amministrazione.
Quel debito lo farei pagare a coloro che nell'amministrare la cosa pubblica hanno dimostrato di non saperli gestire da buoni padri di famiglia.

Confido in ciascuno di voi affinchè diffondiate quanto stiamo facendo. In tal modo potete dimostrare che siamo anche un movimento ricco di idee e proposte e non solo di protesta. Ho utilizzato parole semplici ed efficaci per spiegarvi argomenti legislativi, quali per esempio il disegno di legge che ha polarizzato il lavoro parlamentare dell'ultimo mese dapprima in commissione speciale e poi in commissione bilancio.
Spero di aver fatto cosa gradita.
Un saluto
Francesco

domenica 12 maggio 2013

Settimana politica n.19

Scusate ma questa settimana non riesco a dirvi altro che quanto dichiarato nel modulo allegato. Lo consegnero' domani mattina presso il centro servizi e competenze della camera dei deputati e ve ne darò evidenza.
Sappiate che quel modulo è a disposizione di tutti i deputati della Repubblica presso la camera dei deputati e non è necessario alcun decreto o delibera dell'assemblea per renderlo effettivo. Basta apporre la propria firma e si risparmiano oltre 5000 euro di soldi pubblici (× 630 deputati sono 3.2 milioni di euro al mese).

Non esiste valore da assegnare a quanto di più prezioso ho (la mia famiglia), a cui sto togliendo del tempo per questa mia esperienza. Spero di fare del mio meglio.
Un saluto a chi ha riposto fiducia in me ed anche a chi mostra diffidenza, perché è giusto che ce l'abbia visto il mondo infame in cui ci troviamo.
Spero nei prossimi post di potervi parlare più serenamente del lavoro svolto in aula e in commissione.

Potete comunque consultare il file di sintesi dell'attività del gruppo al seguente link:
https://docs.google.com/file/d/0B_qKU7wpqlFXS2IwRnZ4WUd5ek0/edit?usp=sharing

venerdì 10 maggio 2013

Rimborsi elettorali

In coda a questo post trovate la trascrizione di quanto discusso ieri in commissione Bilancio alla Camera, durante la quale, noi del M5S abbiamo proposto un emendamento (al D.L.35/2013) per la creazione di un fondo per finanziare le imprese che vantano crediti dalla pubblica amministrazione, utilizzando i rimborsi elettorali ai partiti. Pensando a quanto accaduto ieri, mi viene in mente la frase dantesca "Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare ..." in quanto credo che eravamo nel posto giusto (comm. Bilancio) al momento giusto (imprese italiane in crisi di credito), ma purtroppo "chi poteva" non ha voluto fare un passo responsabile verso il cambiamento atteso da tutto il paese: abrogare una fonte di sostentamento del sistema partitico (i rimborsi elettorali) per finanziare imprese a corto di liquidità. Un punto che tutti i partiti ci hanno copiato durante la campagna elettorale accusandoci tra l'altro di demagogia. Visti gli abusi, più volte denunciati nel recente passato, dei soldi pubblici sprecati dai partiti, il M5S ha proposto ieri (con l'emendamento 9.03) un utilizzo utile per la collettività dei soldi pubblici destinati attualmente ai partiti.  Tutti (ad eccezione dei deputati 5 stelle) hanno respinto o si sono astenuti a questa proposta che all'interno del decreto legge 35/2013, voleva  intraprendere un percorso condiviso da tutti (a parole) ma sempre rimandato nei fatti. Cominciamo a credere che non ci sia proprio la volontà di eliminare i rimborsi elettorali. Perché, se si volesse veramente cambiare, questa è la sede per farlo.
Noi non vogliamo burocrati che ci dicano come sia complicato farlo. Vogliamo ottimi funzionari di stato che abbiano la volontà di farlo e si adoperino per trovare il modo giusto per farlo. Meditate gente e diffidate da chi viene a raccontarvi le favole.
(A questo link trovate la trascrizione completa della seduta).

domenica 5 maggio 2013

Settimana politica n.17 e 18

Nel post precedente ci eravamo lasciati con una speranza di cambiamento. Un cambiamento richiesto a gran voce dai cittadini italiani (nelle piazze e sul web ... "Rodotà, Rodotà!") e che noi del M5S abbiamo puntualmente espresso in Parlamento.
Quella richiesta era ed è l'espressione della volontà di un popolo che chiede semplicemente di essere ascoltato attraverso tutte le forme ed i mezzi attualmente disponibili. Quella stessa richiesta purtroppo è stata disattesa dal sistema "partitico" senza una vera e concreta giustificazione. L'unica motivazione che abbia un minimo di senso logico la vedo nell'orgoglio politico che ha portato gli esponenti del PD a non accettare la proposta di Rodotà avanzata da un'altra forza politica.